8 distillerie su una superficie larga 40 km e lunga 25. Più che un’isola, Islay praticamente è una distilleria galleggiante.
E’ da qui che arrivano alcuni tra i più rinomati single malt del mondo. Chissà quanti in questo momento, in un qualsiasi angolo della terra, stanno sorseggiando un Laphroaig, un Caol Ila o un Lagavulin. Chissà quanti di loro sanno che il whisky che hanno appena mandato giù proviene da quest’isoletta delle Ebridi Interne (con la Scozia davanti, le prime in basso a sinistra). Isoletta, ma che da sola produce ogni anno 25 milioni di bottiglie: un quarto di tutto il single malt scozzese esportato.
Whisky molto tipici, nel gusto e nei profumi, tanto da fare categoria a sé. Esistono i single malt delle Highlands, delle Lowlands, di Campbeltown e poi ci sono quelli di Islay: i più pungenti e torbati di tutti. Al punto che durante il proibizionismo il Laphroaig era l’unico whisky che circolava: il proprietario della distilleria era riuscito a convincere le autorità americane che si trattava di alcol medicinale.
Oltre ai sentori di alga, per la vicinanza delle distillerie al mare, proprio l’uso intenso della torba rappresenta il marchio di fabbrica del whisky made in Islay. Chi più, chi meno, tutte le distillerie affumicano i chicchi di malto d’orzo bruciando la torba: un composto di resti vegetali (praticamente il primo stadio del carbone), di cui l’isola è particolarmente ricca. L’affumicatura finisce poi direttamente nel bicchiere, conferendo al whisky un aroma inconfondibile. Il più torbato di tutti l’Ardbeg, quello meno il Bunnahabhain.
Al di là del whisky, l’Isola di Islay è un posto che piacerebbe anche a un astemio. Selvaggia, fiera ed autentica: è un perfetto distillato della Scozia. Ma con spiagge bianchissime, dove durante il mese di giugno si può anche fare il bagno. Un luogo fiabesco, popolato da strane creature: pecore col muso nero e le corna arricciate, buoi capelloni, cavalli con il pelo a zampa d’elefante, tori albini… e perfino uomini e donne che gentilmente ti salutano senza conoscerti quando t’incrociano con la macchina.
Il periodo migliore per visitare Islay è da maggio a luglio. L’ultima settimana di maggio tra l’altro ha luogo il Festival di Feis Ile, dedicato alla musica e al whisky.
Per raggiungere l’isola il modo più diretto è l’aereo da Glasgow; in alternativa ci sono i traghetti da Kennacraig. Info su www.islayinfo.com
Tutte le distillerie offrono visite a pagamento, con degustazione inclusa.
Ardbeg
Distilleria storica fondata nel 1815, ma in disuso per lungo tempo. Dopo alcuni cambi di proprietà oggi è più che mai attiva. Il suo whisky ha un carattere forte: praticamente il più torbato di tutti.
www.ardbeg.com
Bowmore
La più antica distilleria dell’isola (1779), oggi la più moderna e turistica. Ha sede nell’omonimo villaggio. I suoi whisky, eleganti e mediamente torbati, invecchiano in cantine che si trovano sotto il livello del mare.
www.bowmore.com
Bruichladdich
Nata a fine 800, chiusa per molto tempo, riaperta nel 2001 per iniziativa di un gruppo di appassionati. E’ una delle due distillerie indipendenti dell’isola. Accanto al Bruichladdich tradizionale, leggermente torbato, tanti whisky nuovi, invecchiati in botti particolari.
www.bruichladdich.com
Bunnahabhain
Distilleria di antica tradizione (1880), ma la meno rappresentativa dello stile Islay. I single malt firmati Bunnahabhain, infatti, contengono una quantità di torba molto contenuta.
www.bunnahabhain.com
Caol Ila
Fondata nel 1846, come posizione è una delle più suggestive distillerie della Scozia. Si affaccia sul Canale di Islay, proprio di fronte all’Isola di Jura. I suoi single malt non sono da meno: mediamente torbati, sanno essere potenti e delicati al tempo stesso.
www.caolila.com
Kilchoman
E’ l’ultima nata tra le distillerie dell’isola (2005), nonché una delle più piccole della Scozia. L’indipendente Kilchoman è poco più di una fattoria e, unica ad Islay, fa tutto in casa: dalla coltivazione dell’orzo all’imbottigliamento. Il suo whisky, decisamente di Islay, è ancora giovane ma promette bene.
www.kilchomandistillery.com
Lagavulin
Tra le più antiche distillerie dell’isola (1816), è vicina di casa del Laphroaig e dell’Ardbeg. I suoi singl malt sono rinomati per il carattere decisamente torbato, ricco e pungente. E’ il whisky di chi non ama le sfumature.
www.lagavulin.com
Laphroaig
“Love it, or hate it”, si dice del Laphroaig. Molto torbato, con sentori medicinali e di alga, ha un gusto alquanto deciso. Nata nel 1815, è l’unica distilleria che può fregiarsi del Royal Warrant, consegnato personalmente dal Principe Carlo, che sul registro degli ospiti scrisse: “Penso che facciate il miglior whisky del mondo”.
www.laphroaig.com
Da appassionato di vini e del nettare di Islay, mi fa piacere trovare corrispondenza ai miei sentimenti. Perché non approfondire la carrellata con un pezzo sugli abbinamenti di un buon dram? La butto lì…
Anche a me fa piacere sentirmi corrisposto nei miei sentimenti… Ci penso, può essere una buona idea. Grazie per ora.