All’enoteca Cantine Isola di Milano ogni giorno si compie un miracolo (molto più importante della trasformazione dell’acqua in vino). Entrano milanesi stressati e si trasformano in persone normali, perfino sorridenti, con una concezione del tempo e della vita improvvisamente più dolce.
Merito del vino certo, ma soprattutto di chi sa esaltare la sua gioiosa convivialità. Come la famiglia Sarais, che dal 1991 gestisce questo storico locale (Isola è il cognome della vecchia gestione). Papà Gianni, mamma Tina e soprattutto il figlio Luca che, giovane studente di economia e commercio alla Cattolica, proprio dall’incontro col vino fu salvato. E’ lui che seleziona i produttori e che dà al locale la sua inconfondibile identità, a metà tra una confraternita del vino e un’osteria. Anche nel momento dell’aperitivo, quando il bancone è affollato di clienti, se siete venuti per comprare una bottiglia, Luca mollerà la postazione, verrà da voi e vi dedicherà tutto il tempo che volete nella scelta dell’etichetta (qui l’ora viene regolata non sul meridiano di Milano, ma su quello delle osterie).
A fare delle Cantine Isola un posto ancora più prezioso, c’è da considerare che tutt’intorno brulica l’unico popolo che lavora più dei milanesi: i cinesi. Il locale si trova infatti nel cuore della Chinatown meneghina. Anche in questo caso però è l’enoteca a influenzare l’ambiente (diffondendo il verbo di vino) piuttosto che il contrario: alle Cantine Isola lavora oggi Ye Liujie, la prima sommelier cinese d’Italia.
Sugli scaffali, oltre alle poesie che trascrive in tanti foglietti mamma Tina, trovate una selezione di bottiglie molto curata, dai classici ai vini naturali, fino ad arrivare alle etichette più blasonate. Luca non nasconde le sue preferenze che anzi indica a chiare lettere con dei cartellini (il compianto Marco de Bartoli su tutti).
La cosa bella è che al momento dell’aperitivo, oltre ai 20 vini fissi in mescita, si può aprire su richiesta qualsiasi bottiglia (prezzi a partire da 5 euro al bicchiere). Ad accompagnare l’aperitivo sobri stuzzichini, senza esagerare con i buffet da aperi… aperi… apericena (non riesco neanche a scriverla questa parola).
La clientela è estremamente varia, dall’esperto al neofita, dal manager strapagato ai vecchietti da osteria che occupano l’unico tavolo del locale (Luca li chiama la banda del buco). Tutti che bevono vino e incredibilmente parlano tra loro.
Siamo alle Cantine Isola, dove il tempo non è denaro: è qualcosa di più prezioso.
Cantine Isola
Via Paolo Sarpi 30, Milano
Tel. 02/3315249
Grazie Daniele, siamo molto onorati di questa bella dedica che ci hai regalato. Davvero azzeccata e anche molto simpatica, fa sorridere.
A presto
Luca