Giuseppe Apicella – A’ Scippata, Costa D’Amalfi Doc Tramonti 2010
Toh, in Costiera Amalfitana ci sono pure dei contadini; e fanno vini strepitosi, come a Tramonti Giuseppe Apicella con il rosso A’ Scippata! Siamo in uno dei tratti di costa più incantevoli al mondo. Qui l’uomo, influenzato dalla bellezza della natura, ha dato il meglio di sé. Muretto dopo muretto in mille anni ha costruito (anzi, dipinto) un paesaggio che è un inno all’armonia, con paesini discretamente abbarbicati sulla costa, così belli che sembrano usciti dal mare come la Venere di Botticelli.
Strano a dirsi ma ad appena 5 km dal litorale, a Tramonti, lontano dalle orde di bandane e infradito (per niente botticelliani) che d’estate prendono d’assalto la Costiera, si apre un mondo di veri contadini, che sudano per coltivare la vigna e non per prendere il sole. Tra loro, Giuseppe Apicella è stato uno dei primi a imbottigliare verso la fine degli anni 70 (anticipato solo da un certo Caruso, che vendeva tantissimo in America millantando una parentela col celebre tenore).
Giuseppe faceva la pizza a Biella, come tanti originari di Tramonti (4.000 abitanti, 2.000 pizzaioli sparsi per il mondo); poi a un certo punto si è domandato: “Ma che ci faccio a Biella se posso vivere in uno dei posti più belli del mondo?”. Così è tornato a casa e si è messo fare il vino pensando in grande. Ha inserito in etichetta il nome Tramonti (oggi non a caso sottozona della DOC Costa d’Amalfi); poi ha puntato sulla valorizzazione di un vitigno autoctono, il tintore; infine si è sobbarcato una fatica disumana per strappare terrazze coltivabili alla montagna e farne delle vigne (da qui il nome A’ Scippata). Oggi Giuseppe Apicella è coadiuvato in cantina dal figlio Prisco, enologo, con alle spalle un percorso simile al padre: trasferimento in Piemonte-domanda-ritorno a casa.
A’ Scippata è un grande rosso da invecchiamento a base tintore (vitigno parente dell’aglianico, come i tannini dimostrano, ma con in più una grande carica colorante); e un 20% di piedirosso a dare un po’ di leggerezza. Fa tre anni di botte grande (una piccola parte barrique) e 6 mesi di affinamento in bottiglia. Soprattutto, è ottenuto da 18 microvigne con un’eta media di più di 80 anni (qualcuna centenaria), tanto difficili da lavorare quanto splendide da vedere: viti gigantesche a piede franco, maritate a pali di castagno ed allevate con la tipica pergola a raggera. Vecchie vigne che hanno tantissimo da dire e da dare. Le radici sono più in profondità e succhiano più mineralità; la buccia è più spessa e più ricca di sostanze da estrarre; meno acini ma più “pesanti”, come le parole dei vecchi.
Cotanta ricchezza è tutta dentro A’ Scippata 2010. Il colore è cupo, come la fatica che si fa per lavorare le sue vigne. Il naso è estremamente complesso, dalle spezie alla frutta rossa, dalla terra al balsamico, poi smalto e ceralacca. In bocca è stupefacente: pieno, corposo, vellutato, con una bella coda acida che alleggerisce il sorso e bilancia i 14 gradi. I tannini firmano alla fine.
Perfetto con lo spezzatino di capra, tipico di Tramonti. Oppure da solo, come un grande vino da meditazione. E meditare coi vecchi sicuramente arricchisce di più che meditare coi giovani.
Bottiglie: 4.000. Prezzo: 30 € circa.
Potete trovarlo a Napoli: Enoteca Vini Divini, via dell’Epomeo 459; a Milano: Mamma Oliva, Via Battistotti Sassi 11.
Giuseppe Apicella
Via Castello S.Maria 1, 84010 Frazione Capitignano Tramonti (SA), Tel. 089/856209
www.giuseppeapicella.it