Tra tanti libri sull’alcol, “Guida poco che devi bere” è l’unico manuale che insegna ad alzare il gomito senza abbassare la guardia. L’autore è il Corona intelligente, Mauro, quello con la bandana che vive nei boschi: scrittore, scultore e alpinista. Ma soprattutto grande bevitore.
Come racconta in questo divertente libricino, è lui che dopo essersi scolato una bottiglia di Fernet, si mangiò un uccellino vivo, con tanto di piume, zampe e becco (nonostante questo, rimane sempre più intelligente dell’altro Corona).
Malgrado le raccomandazioni del padre (“se proprio hai deciso di buttarti ai vizi, prendi quello di andare a donne che dovrai smetterlo anche se non vuoi”), Mauro Corona ha bevuto tanto e male in vita sua. Un po’ per indole, un po’ perché cresciuto in una terra di duri montanari – tra Erto e il Vajont, nel nord del Friuli – dove la virilità veniva giudicata in base alla tenuta alcolica (alla Hemingway) e dove la mattina al bar anziché cappuccio e cornetto, si chiedeva il cicchetto.
In questo libro si rivolge ai giovani per insegnare loro a bere. L’approccio è molto realistico e per questo convincente. Consapevole che è impossibile dire ai ragazzi di non bere, il suo messaggio è: bevete e divertitevi, ma non fate cazzate!
Ecco dunque le dritte di Mauro Corona.
– Qualsiasi cosa si beva, mai superare i primi quattro bicchieri (così come in amore mai superare i primi quattro incontri, dice lui).
– Non mischiare e, in caso contrario, salire sempre di gradazione alcolica.
– Evitare cocktail, perché ubriacano in maniera più infida, e superalcolici perché stendono. Se proprio si decide di bere: vino rosso, ancora meglio se buono.
I consigli più importanti se si decide di fare serata.
– Ballare. Muoversi e sudare fa espellere le tossine e smaltire in parte la sbornia.
– Evitare assolutamente di guidare, ma in caso non fare macchinate numerose, l’ideale sarebbe l’autista e un passeggero, col compito di tenerlo sveglio. Ancora più ideale, qualcuno del gruppo che si sacrifica e non beve.
– Tenere sempre in auto coperta e torcia per fermarsi a dormire all’occorrenza, se non si è in grado di guidare.
Infine i rimedi del giorno dopo. Per i conati di vomito: Alka-Seltzer, frullato o succo di mela, acqua calda con molto zucchero. Per riprendersi fisicamente, doccia fredda e un po’ di digiuno per far riposare il fegato, a parte qualche centrifuga di frutta.
L’unico nostro consiglio, invece: se decidete di ubriacarvi di Fernet, prima aprite le gabbie e fate volare via gli uccellini.
Mauro Corona “Guida poco che devi bere”, Mondadori, 12 €.